Mercede Di Niro
Mercede Di Niro
Mercede Di Niro
Angiolina Mastronardi
Angiolina Mastronardi
Maria Nicola Mastronardi
Le ndòcce
Domenico Meo
CULTURA POPOLARE
La Ndocciata di Agnone
il rito del fuoco più grande del mondo
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Il saggio, decimo libro di Domenico Meo, è un’interessante monografia del cerimoniale igneo divisa in sei capitoli. Con dovizia di particolari vengono analizzate le ndocce tra storia, cronaca e grandi eventi a partire dalla seconda metà dell’800 fino ai giorni nostri. La Ndocciata in onore di Giovanni Paolo II l’8 dicembre 1996, il riconoscimento di Patrimonio d’Italia per la tradizione e le vampe che illuminano il Sagrato di Santa Maria degli Angeli nel 2011. L’Emissione, l’anno successivo, del Francobollo Ndocciata “Folclore Italiano” e il corteo agnonese che sventaglia i grandi torcioni ardenti il 26 settembre 2015 in occasione dell’Expoincittà a Milano.
Minuziosa attenzione è rivolta all’approccio di osservazione e indagine sul campo a partire dagli anni ’90, nonché alla costruzione delle ndocce e agli ndocciatori che allestiscono veri e propri “ventagli” simili a raggi di sole che vanno da due a ventisei elementi di fuoco. Con stile sintetico ed esplicativo viene descritto il costume tradizionale contadino indossato da figuranti e portatori nonché la zuppa alla santè, il piatto più esclusivo della tradizione culinaria agnonese e le ostie e le pizzelle, due dolci e deliziose bontà. Con trasporto, entusiasmo e passione ecco trasparire le vibranti emozioni dell’8 e del 24 dicembre, allorquando affiora il massimo della trepidazione e gli “attori” che addomesticano e padroneggiano il fuoco esprimono e rivelano la vocazione, il bisogno e la necessità per una tradizione atavica a cui “non sanno” rinunciare. Il corso sembra essere attraversato da una scia di lava vulcanica: mille bagliori, scintille, crepitìo, fumo… “Agnone è in fiamme”!
Nel capitolo quarto Il fuoco: simbologia e studi classici l’autore si affida alle teorie di tre insigni studiosi quali Frazer, Van Gennep e Propp. La Ndocciata in onore di Papa Giovanni Paolo II, a partire dagli albori del terzo millennio, modifica notevolmente l’orientamento dell’evento e pone una serie di interrogativi e riflessioni e Meo, parlando con la mente e con il cuore dei fruitori del rito, vi pone attenzione dando uno sguardo al presente e al futuro, a taluni elementi cerimoniali carichi di nuovi significati e ad altrettante funzioni che consentono al rituale di permanere. Una efficace descrizione in inglese illustra brevemente la Ndocciata.
Il volume di 112 pagine a colori e formato 13x20, oltre a presentare un taglio espositivo-divulgativo e allo stesso tempo antropologico, è abbellito da uno straordinario repertorio iconografico (230 foto, di cui trenta in bianco e nero) scelto tra la miriade di scatti di oltre venti fotografi.